Design Street anche quest’anno è Media Partner di SuperDesign Show 2015, uno degli appuntamenti clou del Fuorisalone, nel cuore della frequentatissima zona Tortona, organizzato come ogni anno da Superstudio Group. Per presentare questa nuova edizione abbiamo intervistato l’architetto Carolina Nisivoccia, art director della manifestazione.
DS: Innanzitutto, dicci qualcosa di te
CN: Da sempre collaboro con grandi marchi, in diversi settori, scegliendo di seguire pochi progetti alla volta per curarli in maniera molto personale, cercando le potenzialità di ogni cliente, alcune volte rimaste inespresse fino a un momento prima. Ho un approccio umanistico, mi piace dare un’anima a ogni mio progetto, creare progetti empatici. Non mi piace seguire le mode ma colgo le tendenze. Rintracciarle nell’aria prima che prendano forma, e quando si trasformano in moda, lasciarle, per continuare a cercare. È successo così per esempio per il colore del nuovo logo di SuperDesign Show, deciso ad ottobre. Sembra che il rosso e il blu siano diventati il colore tendenza di questa primavera.
DS: Cosa troveremo di nuovo in questa edizione di SuperDesign Show rispetto agli anni precedenti?
CN: Molte cose, a cominciare appunto dal nuovo logo (disegnato da Flavio Lucchini e da me “interpretato” nel colore). Il rosso e il blu che sfumano l’uno nell’altro, diventano anche il filo conduttore dell’immagine coordinata degli spazi comuni. Grazie a partnership come quella con Abet Laminati con De Rosso, che hanno realizzato alcuni arredi su nostro disegno. Mentre con Novacolor daremo colore e texture alle pareti. Vogliamo utilizzare gli sponsor non solo per interpretare una delle parole chiave di questo salone che è “colorful” ma anche per dare spazio a un racconto di materiali (tanto che metteremo le didascalie per le diverse finiture), altro elemento cardine di questo salone. Tema per altro ben rappresentato da noi anche dalla mostra Material Village, oltre che da una serie di espositori che racconteranno le loro novità.
DS: “Open Your Mind” è il motto della manifestazione. A cosa, in particolare, bisogna aprirsi?
CN: All’idea che il mondo sta cambiando molto velocemente. In tutti i sensi. Internet prestissimo trasformerà il nostro rapporto con gli oggetti. Quando la maggior parte delle cose avrà una propria intelligenza, sarà connessa in rete, aggiungerà funzioni fino a poco prima inimmaginabili, rivoluzionerà il nostro rapporto nei confronti del mondo materiale. Sia come fruitori che come progettisti. È un discorso molto ampio, che avrebbe bisogno di più spazio.
In Superstudio abbiamo cercato di anticipare un po’ del mondo che verrà, con alcune installazioni straordinarie, che si muovono nel mondo dell’architettura della percezione (come d’altronde è nella nostra tradizione). Open your mind è stato un invito alle aziende, a presentare i loro prodotti in allestimenti coinvolgenti. Ma open your mind è stato prima di tutto un invito a noi stessi, in questi mesi di intenso lavoro, per andare oltre, tracciare nuove strade, che iniziano con questa edizione ma sono destinate ad evolversi.
DS: Tanti sono i temi trattati quest’anno: dai progetti per i bambini all’arte, dai materiali al Food… Ci racconti brevemente i grandi temi trattati quest’anno?
CN: Come dicevo quest’anno abbiamo dato il via a nuovi percorsi, un esperimento per individuare nuovi ambiti da mettere in luce, curando per la prima volta noi stessi nuove sezioni. Tra queste c’è Ki.D.S.- Kids Design at Superstudio: presenteremo una selezione di aziende fatte da Paola Noè, esperta curatrice in questo settore. Esporremo pezzi davvero interessanti, molte realtà giovani, italiane e non. Penso che siano comunque prodotti interessanti per tutti, che dimostrano come sia importante educare al bello sin da piccoli. Ci sarà poi la sezione dedicata al textile per l’interior, altro tema di grande attualità, con alcuni esempi di modi diversi di espressione in termini di materiali e colori, avremo grandi aziende e realtà più sperimentali. Ci interessava però porre l’accento sull’argomento, che varrebbe la pena di espandere. Ci sarà una sezione di art design, curata da Gisella Borioli, che esprime un’altra delle tendenze del momento, ovvero il rapporto tra design e artigianalità. Insomma, ci sarà davvero molto da vedere.
DS: Il Superstudio ha sempre dato grande importanza ai giovani talenti e ai designer stranieri. Cosa troveremo quest’anno?
CN: Abbiamo deciso di dare ampio spazio ad alcune realtà che valeva la pena di esplorare, come l’ampia collettiva di designer cinesi, che avranno un allestimento molto astratto e affascinante, o come la mostra che arriva dagli Emirati, Islamopolitan, per esplorare l’interessante (e attualissimo) rapporto tra Islam e cultura materiale. Avremo poi il bravissimo Marcel Wanders, ma proseguiremo anche l’area dei Selected Objects, con un insieme eterogeneo di prodotti di designer anche meno noti.
DS: Sicuramente quelli organizzati dal Superstudio sono tra gli appuntamenti più attesi del Fuorisalone; ma molti, negli anni passati, hanno lamentato in zona Tortona un eccesso di eventi fuori tema e di pubblico più interessato ai “party” che al design. Tu come la pensi?
CN: Purtroppo il grande successo della zona ha portato con sé degli inconvenienti di affollamento incontrollato che però già dalla scorsa edizione erano stati risolti. C’è dietro un lavoro continuo, anche attraverso un tavolo istituito dal Comune e a cui siedono i maggiori rappresentanti del Fuorisalone. Da parte nostra quest’anno abbiamo lavorato molto in questa direzione, per cercare di tenere alta la qualità non solo del SuperDesign Show ma anche della zona. Che comunque si riconferma una delle più effervescenti di Milano: quest’anno non si potrà mancare, anche grazie all’apertura del bellissimo Museo delle Culture e del nuovo Museo Armani. Via Tortona, almeno nel tratto in cui siamo collocati, sarà davvero un epicentro di grande attualità e interesse….
DS: In due parole, perché gli appassionati di design non possono mancare al Superdesign Show
CN: Perché storicamente da sempre qui si sperimentano, prendono forma e si vivono le tendenze che sono nell’aria. Quest’anno ancora di più. Vedere per credere!