Il nuovo progetto di Debonademeo Studio e Adrenalina è un esperimento di co-creazione nato dall’incontro con persone non vedenti e ipovedenti. In mostra alla Milano Design Week 2025

Come si può disegnare un divano senza vederne la forma, il colore e la sua presenza nello spazio? Una risposta ci viene data da Debonademeo Studio in collaborazione con Adrenalina nel secondo capitolo del progetto curatoriale Adrenalina Incontra. Attraverso un dialogo con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona e l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, è nato infatti un esperimento di co-creazione che ha dato forma a un imbottito concepito senza il senso della vista. Un esperimento che sarà presentato per la prima volta durante la prossima Milano Design Week, in programma dal 7 al 13 aprile, nell’ambito dell’esposizione collettiva MoscaPartners Variations a Palazzo Litta.

L’installazione, firmata da Debonademeo Studio, parte da un approccio progettuale fondato sulla sinestesia, che coinvolge indistintamente i cinque sensi, portando il visitatore in una realtà con proporzioni, spazi e colore diverse da quelle a cui è abituato. Sì, anche il colore. Perché chi è privo della vista definisce e sente i colori comunque tramite l’udito, il tatto e l’olfatto, secondo sensazioni sinestetiche differenti dai vedenti. E studi scientifici affermano che il giallo sia il colore maggiormente percepibile in caso di deficit visivi. Per questo tutte le superfici del salone che ospiterà l’installazione saranno avvolte da un brillante giallo fluo grazie a pellicole applicate sui vetri delle finestre, mentre al centro della sala sarà collocato il divano ideato con questa particolare collaborazione creativa.
Le didascalie saranno tradotte in inglese e in Braille. E tutto intorno una serie di monitor schermati da un drappeggio semitrasparente, racconterà la genesi del progetto, con un loop di video e suoni.

Un imbottito che parla una lingua diversa

L’esperimento di co-creazione condotto da Adrenalina e Debonademeo Studio è il frutto di una fitta serie di appuntamenti con persone non vedenti e ipovedenti, nei quali è stato proposto ai partecipanti di esprimere la loro idea di divano, le caratteristiche che doveva avere e persino il colore, con i sensi che ognuno decideva di mettere in campo. Indicazioni sulla base delle quali i designer hanno progettato il divano.

Il risultato: un imbottito diverso, come diverse sono le necessità dei suoi fruitori, i cui sensi più attivi non sono soltanto alternativi alla vista, ma spesso potenziati. Un prodotto in cui sono stati valorizzati gli aspetti legati alla proporzione, al senso di accoglienza, al benessere psicofisico, alla percezione nello spazio e dello spazio.

Le fasi salienti di questo percorso sono state raccolte in un documentario che riassume l’intera esperienza, in un dialogo di gesti e parole che ha messo in relazione i luoghi, gli oggetti e le persone. Per raccontare un design che possa andare al di là dei tradizionali canoni estetici.

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Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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