DS: Angeletti e Ruzza, questa volta non una doppia intervista ma una voce unica, siete costretti a mediare. Preoccupati?
AR: Cerchiamo di risolverlo in famiglia! DS: Descrivetevi in poche parole a chi non vi conosce. AR: Siamo come il pane e la marmellata, il tè con le lingue di gatto, gli spaghetti con il pomodoro… due sostanze diverse che unite insieme fanno un buon sapore.
DS: Siete una coppia, come vi dividete il lavoro?
AR: Lavoriamo gomito a gomito seguendo la nostra natura: una più sperimentale, aperta, sognatrice, l’altro più concreto, decisivo, concentrato. Litighiamo spesso, ma stiamo molto attenti a captare il segnale dell’altro, ci contaminiamo a vicenda ed alcune volte capita che ci scambiamo i ruoli…
DS: Un giovane designer da tenere d’occhio?
AR: Gabriele Rosa
DS: E un maestro da non scordare?
AR: Vico Magistretti. I suoi prodotti semplici e intelligenti, più passa il tempo e più diventano belli.
DS: I vostri ultimi progetti.
AR: Abbiamo lavorato intensamente nell’ultimo periodo in ambiti molto diversi tra loro e nuovi per noi dal piccolo/grande elettrodomestico con un approccio decisamente industriale al mondo dell’imbottito con criteri sartoriali, dalla luce al cristallo curvato. Sono salti di scala e di valori molto diversi che ci hanno permesso di maturare e portare nuova linfa vitale anche dentro le aziende che abbiamo sposato da molto tempo e per le quale continuiamo a lavorare con successo come la Guzzini, Azzurra, Teuco, Colombo Design…
Per la HOTPOINT/ARISTON abbiamo disegnato la nuova macchina del caffè espresso in collaborazione con ILLY (a breve anche nello spot in onda su sky), stiamo portando avanti un progetto di color analysis per i nuovi prodotti dell’azienda e siamo coinvolti nella progettazione di una nuova gamma di grandi elettrodomestici.
Nel settore del mobile abbiamo lavorato per FIAM ed ALIVAR (con un letto appena uscito e una serie di divani che vedranno la luce a breve), progettato la lampada Lys per OLUCE, due nuove lampade per NEMO DI CASSINA, la collezione Belle Epoque per la GUZZINI, nuovi prodotti per TEUCO che verranno messi sul mercato nel 2014, la collezione di arredo bagno Alizè per COLOMBO DESIGN, la collezione di sanitari Vera per AZZURRA.
DS: Quando accetti un lavoro che valore dai ad ognuno di questi fattori? Soldi, libertà, creatività, visibilità, lavorare con i migliori…
AR: Ad essere sinceri il nostro curriculum lo abbiamo costruito investendo. Fin dall’inizio, nel 94, quando ci siamo presentati alla Guzzini senza alcuna esperienza, sapevamo che sarebbe stata dura, ma abbiamo compreso da subito che ne sarebbe valsa la pena. Confrontarsi con aziende importanti è motivo di crescita professionale, se poi si ha l’umiltà di imparare dagli errori e la determinazione per riprovarci, i risultati sono garantiti. Anche con FIAM, ALIVAR, NEMO, OLUCE, abbiamo seguito questo percorso. Abbiamo sempre cercato di lavorare con aziende che sentivamo vicine al nostro modo di sentire, aziende importanti dalle quali poter imparare e con le quali costruire un percorso lungo. Il designer non lavora mai da solo, non ci interessa la libertà di espressione fine a sé stessa piuttosto saper interpretare la filosofia aziendale riuscendo ad esprimere i nostri valori.
DS: Se non vi foste occupati di design cosa avreste fatto?( a questa si può rispondere separatamente)
AR: Daniele: Io avrei fatto il falegname. Ho iniziato lavorando negli studi di architettura, realizzando plastici. il legno, la materia, la lavorazione artigianale, mi attraggono. Silvana: Io la ballerina… non ridete!
DS: Il prossimo viaggio, per lavoro o piacere?
AR: Possiamo parlare dell’ultimo…Bilbao. Era in programma da tempo. Volevamo visitare il Guggenaum Museum. Il prossimo in cantiere è Basilea. Ci piace partire con le nostre figlie e condividere con loro queste esperienze. Sono viaggi di piacere perchè abbiamo la fortuna di fare un lavoro che amiamo profondamente.
DS: La vostra filosofia progettuale in tre parole
AR: Semplicità, efficacia, femminilità
DS: Come vi sentite quando riguardate alcune vostre idee di due o tre anni fa?
AR: Soddisfatti. Certo nulla è perfetto, ma ogni oggetto è frutto di una storia. Di una lite progettuale, di un’esperienza di vita. E’ come guardare le foto di un viaggio fatto. I prodotti sono legati alle persone con cui abbiamo collaborato: maestranze, tecnici, stampisti. Con loro abbiamo condiviso le idee e i risultati. E’ un modo per ricordare tutto questo. Alcuni progetti particolarmente riusciti ( apprezzati dal pubblico e dalla critica) diventano poi uno stimolo a fare sempre meglio.