967arch e Atelier(s) Alfonso Femia firmano l’intervento di riqualificazione nel comune dell’hinterland milanese. Obiettivo: creare un centro vivo e parlante, in cui le persone possano connettersi. 

Una piazza, un mercato e un parco: sono questi i tre spazi di relazione immaginati dagli studi 967arch e Atelier(s) Alfonso Femia per Rozzano. Un intervento che si colloca nel centro del paese dell’hinterland milanese, tra la piazza del Comune e via Mimose, una delle strade che si snodano tra i vari condomini di Rozzano. In quest’area intermedia, il progetto prevede la realizzazione di un edificio di unità commerciali e di spazi pubblici che mettono in connessione la chiesa di S. Angelo e la piazza del Municipio.

Accomunati dall’idea che l’architettura sia nutrita dal racconto dei luoghi e dall’ascolto della comunità, Cesare Chichi e Stefano Maestri di 967arch e Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia hanno sviluppato un progetto fatto di osservazione, analisi e contaminazioni. Dopo aver vissuto negli anni un progressivo impoverimento del tessuto sociale, Rozzano oggi sta cambiando. Ne sono prova il centro di ricerca scientifica internazionale in ambito medico Humanitas, con l’annesso campus universitario, dove il 43 per cento degli studenti sono stranieri. E anche la presenza del quartier generale di Editoriale Domus, uno dei poli editoriali storici di divulgazione della cultura architettonica e dell’automotive. Un processo di rigenerazione urbana che trova nel progetto di 967arch e Alfonso Femia un’importante conferma.

Lo scenario

A definire lo scenario d’intervento del progetto sono edifici bassi che ospitano negozi, un parco giochi recintato, un supermercato, e uno spazio marginale formato da una piazzetta pavimentata e da verde urbano, entrambi poco utilizzati dalla collettività e colonizzati dalla piccola delinquenza di Rozzano. La geometria dell’area contribuisce a creare una condizione di relazione urbana e architettonica tra le persone, riempendo l’attuale vuoto di aggregazione e scambi sociali.

L’esigenza reale non è (solo) quella di fare un “buon progetto”, ma anche di creare una condizione di accoglienza che favorisca situazioni di comfort sociale e corrispondenza emozionale”, affermano Cesare Chichi e Stefano Maestri di 967arch. “L’obiettivo è innescare, attraverso l’architettura, senso di appartenenza, rispetto, amore e orgoglio per i propri luoghi, che siano ancoranti e identificanti per ogni cittadino, liberati, finalmente, dalla provvisorietà che il degrado genera”.

Abbiamo voluto realizzare una figura compositiva senza gerarchie spaziali o fronti privilegiati, realizzando uno spazio poroso, permeabile, fluido, dove si incrocino i flussi dei residenti e di chi lo attraversa, per trasformare un luogo passivo in uno spazio cronotopico, fatto di ritmi, sequenze, pause”, aggiunge Alfonso Femia Atelier(s) Alfonso Femia.

Il progetto per un paese senza centro

Nell’area centrale di Rozzano ci sono il Municipio, le scuole e due parchi pubblici. Mancano, però, i riferimenti storici preesistenti, ma tutto è provvisorio da sempre. La forma dello spazio si presta naturalmente ad agevolare la connessione tra la sede comunale, il parco urbano e la chiesa parrocchiale S. Angelo, funzioni ora separate fisicamente dalle esistenti strutture commerciali e dalla viabilità locale di via Mimose. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio commerciale e una pensilina circolare che unisce i volumi, le aree di attività e gli spazi aperti. Gli spazi pubblici aperti saranno suddivisi secondo tre livelli di attività: la corte circolare interna, la piazza della chiesa e il parco rettilineo che traccia il percorso da piazza del Municipio a via delle Mimose. Ogni spazio avrà una funzione urbana e sociale distinta, ma i tre ambiti si intersecheranno.
Il mercato sarà su un unico piano, a ridosso del supermercato esistente, lungo una fascia a sviluppo variabile, dapprima rettilinea poi circolare, intorno a una corte di 42 metri di diametro, nella piazza antistante la chiesa. I volumi saranno scanditi da spazi aperti e raccordati da una pensilina in cemento a vista, sostenuta da pilastri circolari, che creerà una corte interna e tre percorsi verso le direzioni principali: la chiesa, la nuova piazza, che anticiperà l’apertura maggiore, e l’altra verso il Comune e piazza Foglia.

Un luogo per la musica e l’arte

Il progetto si propone, inoltre, di aprire Rozzano alle comunità artistiche, individuando spazi fisici dedicati alla musica e alla street art. La facciata in lamiera microforata, immaginata per rivestire il fronte cieco del supermercato, sarà pitturata con una vernice lavabile e anti-graffio, resistente ad atti di vandalismo. Una sorta di “tela urbana” per artisti, ma anche parete per proiezioni. La corte interna potrà essere utilizzata per spettacoli o rappresentazioni teatrali. Lo spazio sotto la pensilina ospiterà, invece, mercatini ambulanti o piccoli eventi.

L’importanza del verde

Una parte importante del progetto è costituita dal parco. Oltre agli alberi esistenti, saranno compiute azioni di ripiantumazione. Verranno realizzati giardini della pioggia, un richiamo alla storia culturale e agricola del paese. Un sistema di pavimentazioni discontinue ridurrà le quantità d’acqua da regimentare, attenuando il caldo nei mesi estivi. Parte delle pavimentazioni sarà in calcestruzzo drenante per filtrare l’acqua, parte in mattonelle di cemento per le aree pedonali pavimentate e altre in mattonelle di cemento alternate con strato vegetale nei passaggi pedonali in aree verdi.

Il completamento dei lavori è previsto per dicembre 2026.

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