Da Zehus, una start-up uscita dal Politecnico di Milano, un’idea innovativa di mobilità assistita a zero consumo di energia e di emissioni. Il tutto è racchiuso nel mozzo posteriore: un motore elettrico che recupera l’energia prodotta durante la pedalata o la discesa, che evita la presenza della ingombrante e pesante batteria da ricaricare. Nessuna autonomia, consumo o emissione, Bike+ funziona come una normale bicicletta con in più lo sfruttamento dell’energia cinetica insita nel mezzo, che fino ad oggi andava inevitabilmente sprecata. Un’idea semplice nel concetto, tipicamente ingegneristico, ma complessa nella soluzione, infatti la tecnologia risulta molto sofisticata. Per mezzo di sensori il sistema è in grado di percepire lo stato di affaticamento del ciclista, commutandosi automaticamente in versione dinamo per il recupero di energia o in versione motore per l’erogazione di potenza a sostegno del ciclista in presenza di salite o partenze. Inoltre, mediante una app dedicata è possibile calibrare il funzionamento del motore secondo le proprie necessità di assistenza alla pedalata e in base ai profili altimetrici dei percorsi. Motore e pacco batterie agli ioni di litio contenuti nel mozzo, liberano la bicicletta da ogni cavo o altro componente tipico delle versioni elettriche, non sempre caratterizzate da un look appetibile, consentendo alla Bike+ di avvicinarsi il più possibile all’icona della bicicletta tradizionale: nudo ed essenziale strumento di movimento e trasmissione della forza umana alla ruota. Fatto salvo il fattore tecnico, qualche cura si poteva spendere per allestire un modello con maggiore identità e qualche soluzione di servizio e confort in più, in vista delle necessità di un utente reale e di un uso quotidiano.
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Design Street
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