Eccomi qui, come ogni anno, a raccontarvi le considerazioni dalla fiera del design scandinavo; quella che ancora oggi considero la mia fiera preferita, la fiera del mobile di Stoccolma.

Definizione corretta e completa, Stockholm Furniture & Light Fair, dato che si definisce la più grande fiera dedicata al mobile e all’illuminazione in stile scandinavo.

Della fiera ho già ampiamente parlato negli editoriali delle scorse edizioni. Voglio invece concentrarmi oggi sullo stile scandinavo perché ci tengo a dare una mia personale risposta a tutti quelli (e sono tanti) che mi hanno confessato di trovare il design nordico tutto uguale.

Ovviamente questa osservazione non è corretta perché tende a banalizzare e a semplificare troppo la cultura del mobile scandinavo che, volente o nolente, è la culla internazionale del design. Se non fosse per i designer danesi che si sono trasferiti negli Stati Uniti, probabilmente anche il grande design americano (gli Eames in prima fila) non sarebbero oggi i grandi maestri che conosciamo.

Riconosco invece che esiste un forte ed evidente filo conduttore fatto di stile, forme, colori, materiali, atmosfere che fanno del design nordico un archetipo incredibilmente “attuale” anche dopo oltre mezzo secolo.

Il design scandinavo

Lo stile innanzitutto. Uno stile che denota una grande sapienza artigianale soprattutto nella lavorazione del legno e dei tessuti. Quello che ammiro del design nordico è la sua straordinaria capacità di interpretare il legno, plasmandone le forme e interpretandole con dettagli di una bellezza che lascia senza parole. Una capacità artigianale che ancora oggi viene studiata e insegnata sia nelle scuole di design sia in quelle di artigianato (già, lì non si vergognano di chiamarsi artigiani e, giustamente, non confondono le due discipline). Scuole che hanno laboratori di tessuto e di ebanisteria che noi ci sognamo e che sono presenti in massa nella sezione Greenhouse della fiera (il Salone satellite di Stoccolma, per intenderci), dedicata alle scuole e ai giovani creativi.

Le forme

Le forme sono pulite, essenziali, private di ogni orpello ma mai fredde e banali. Non solo per la predominanza dei materiali naturali ma soprattutto perché lo stile scandinavo elimina tutto quello che non è necessario fino a lasciare in vista l’essenza, l’anima dell’oggetto. E questo non è facile, perché ad aggiungere si fa in fretta, ma a togliere bisogna essere molto bravi, perché se non lo sei invece di lasciare solo l’anima rischi di lasciare lo scheletro. Il minimalismo poetico contro il minimalismo fine a se stesso. Paradossalmente lo stile scandinavo è molto vicino a quello giapponese, che è in grado di trovare l’essenza in ogni cosa.

I materiali

Lo abbiamo detto: legno e tessuto la fanno da padrone. Guardando la naturale abilità nel lavorare il legno e i tessuti, si capisce come questi due materiali facciano parte da sempre di quella cultura e quanto sia sviluppata in quei popoli l’abilità di lavorarli, di dargli vita trasformandoli in oggetti.

I colori

I colori scandinavi sono tenui, rilassanti, luminosi. Forse per la mancanza di luce, gli interni delle case tendono a essere leggeri, colorati, tutt’altro che cupi. A partire dallo stile Gustavienne, basato sui toni del bianco e dell’azzurro, fino ai giorni nostri, dominati da colori pastello quali il rosa antico, il grigio, l’azzurro polvere, il beige, l’arancione. Colori che giocano tra loro dalle pareti ai rivestimenti dei sofà, dai vasi alle sedie e ai tavoli. Io li trovo rilassanti e, pur amando i toni più vivaci (colori fluo compresi), ne subisco il fascino e l’eleganza mai banale.

Le atmosfere

Cos’ha lo stile scandinavo che tanto colpisce e tanto incanta tutti noi da decenni? La sua semplicità? La sua naturalezza? La sua ingenuità? La sua perfezione? O forse il grande gusto che i nordici hanno nel mettere insieme arredi, oggettistica, complementi… un gusto talmente raffinato da far sembrare ogni angolo della casa uno still life da rivista di decorazione d’interni? Direi tutto questo insieme. E scusate se è poco…

Forse è vero. Lo stile scandinavo è veramente sempre uguale a se stesso. Probabilmente è vera l’osservazione che mi hanno fatto diversi amici e colleghi, tra designer e giornalisti…

Alla Stockholm Furniture & Light Fair, a differenza delle fiere che conosciamo bene (Milano in primis), non c’è la corsa a presentare un pezzo nuovo, un oggetto diverso, un design trasgressivo a tutti i costi. La forza innovativa del design scandinavo (e quindi della fiera di Stoccolma che lo rappresenta così bene) è quella di continuare a stupire rimanendo però sempre coerente, sempre legato al proprio stile, alla propria cultura, alle proprie tradizioni. Proprio qui sta la sua grandezza. Uno stile che riesce a incantare pur rimanendo se stesso. E questo è il motivo per cui, appena tornato dalla Svezia, sto già pensando a organizzarmi per l’anno prossimo.

Una fiera talmente bella che non la perderei per nessuna ragione al mondo.

Prossimamente altre considerazioni sul design scandinavo, sulla fiera e soprattutto sulla splendida mostra dedicata a Eero Aarnio, inaugurata con la presenza del grande designer finlandese durante la Stockholm Design Week, e che ho avuto la fortuna di vedere. Stay tuned!

 

 

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Sono architetto, giornalista e blogger. Sono consulente strategico di design management e di comunicazione del design. Aiuto i business innovativi a crescere e a raggiungere i propri obiettivi nel modo più rapido, economico, efficace. Scopri di più sul mio sito ww.massimorosati.it Se pensi che posso essere d'aiuto anche a te, contattami qui: [email protected]

1 Comment

  1. grandi scandinavi, perfezione nelle linee, cura dei particolari, morbide forme dai colori giusti e ho detto tutto!

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