“Rubo, copio, compongo e stampo”. Il designer olandese Driderik Schneemann sintetizza così il processo creativo che anima il suo ultimo progetto presentato al Salone del Mobile di Milano, che consiste nella produzione di oggetti attraverso la stampa in 3D usando il metodo del Mash-Up: a partire dai disegni in 3D delle opere di celebri designer, facilmente reperibili su appositi database, viene prodotto un oggetto nuovo, un ibrido creativo che contiene elementi presi dai modelli originali, a cui possono essere aggiunti alcuni nuovi dettagli.

Schneemann afferma che la collezione è un omaggio ad alcuni dei suoi designer preferiti, e la sua Mash-Up Chair ne è il prodotto più rappresentativo, in quanto incorpora elementi di sedie di celebri designers quali Arne Jacobsen (lo schienale), Gerrit Rietveld (la struttura delle gambe), Charles Eames (la seduta) e Norman Cherner (i braccioli a pezzo unico dalla forma curva).

L’obiettivo di Schneemann è da una parte la celebrazione della stampa in 3D come nuova frontiera del design, ma anche quello di sollevare domande relative ai relativi problemi di copyright, perché l’uso di progetti altrui è molto difficile da controllare e tracciare nel tempo.

“Voglio solo creare qualcosa di nuovo e rinfrescante. Utilizzando le parti del loro lavoro mi pongo domande che si spera portino a discussioni su temi importanti. Sono convinto che non ci sarà alcun modo di fermare questa tendenza della stampa 3D, e in questo modo spero di contribuire a prevenire la prossima guerra di copyright”.

www.studioschneemann.com

 

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