Fratelli Boffi per il Salone del Mobile unisce il classico con il contemporaneo, creando una collezione di mobili scomposti davvero sorprendente.

Ebbene sì, scomposti, rotti, schivolanti schegge di mobili che apparentemente sembrano essere disconnessi tra di loro.

Un concept davvero ironico e coinvolgente creato da Ferruccio Laviani, dove trumeau – un arredo molto in voga negli anni ’50 – si rompono come pezzi di vetro e si combinano con pezzi colorati e inaspettati.

Nasce così la collezione D/Vision, composta da tre composizioni: D/Vision .0, D/Vision .1 e D/Vision .2.

D/Vision .0 parte dal rispetto delle forme e finiture del mobile iniziale, conservando il legno in noce frisé, il bugnato della parte inferiore ed i puntali in ottone. Ma all’improvviso una lunga lastra in plexiglas arancione rompe il disegno tagliandolo a metà e modificandone l’assetto.

Anche lo specchio risente del taglio! Una parte infatti mantiene il suo carattere riflettente, l’altra invece si trasforma in una mini vetrina per accogliere piccoli oggetti.

D/Vision .1, invece, parte dal mobile antico che viene diviso diagonalmente da una linea immaginaria, che trasforma una parte del mobile e la colora di blu. Anche questa volta il taglio cambia l’assetto, facendo scivolare la parte originale verso il basso, che per la forza di gravità cerca di trovare un appoggio.

D/Vision .2, infine, stupisce per la forte esplosione del mobile. Questo, come un grande e tridimensionale quadro cubista, si divide in tante piccole parti, ognuna delle quali diventa un contenitore indipendente.

L’impressionante composizione viene estremizzata utilizzando una laccatura in verde militare, che si alterna al legno frisè.

www.fratelliboffi.it

Author

Chiara Gattuso vive a Milano, ma porta nel suo cuore il calore della sua Palermo. Specializzata in Storia dell’Arte e laureata in Disegno Industriale a Palermo e in Design del Prodotto per l’innovazione al Politecnico di Milano, si occupa soprattutto di giovani designer.

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