Il Designer Hiroshi Kawano si è ispirato alle caramelle dei paesi occidentali per la creazione dei suoi Bon Bon Mirror per Ex.t, contenitori da parete che tuttavia potrebbero ricordare semplicemente la forma di un cerchio.

Si tratta di contenitori pensati per l’arredamento dei bagni, adattabili però anche ad altri ambienti viste le linee semplici e pulite; ne sono disponibili diverse versioni: in metallo verniciato all’esterno e legno all’interno, si può scegliere tra un’anta a specchio o in legno laccato.

Tra i diversi colori  è suggestiva la scelta del rosso e del bianco in omaggio alla bandiera giapponese, soprattutto in un momento così critico per la storia del paese, ancora in ginocchio dopo il terremoto dell’11 Marzo scorso.

Bon Bon Mirror potrà essere utile per nascondere il disordine che i meno attenti lasciano crescere sugli scaffali; si tratta solo di capire quanto di questo disordine effettivamente riuscirà ad accogliere un contenitore dalle dimensioni modeste, ma dotato di un’unica mensolina.

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Design Street seleziona e racconta ogni giorno le idee più innovative e i migliori prodotti di design da tutto il mondo. Design Street è considerato uno dei più autorevoli blog indipendenti dedicati al design contemporaneo. Design Street ha vinto per ben 2 volte il premio "Best Design Media": nel 2017 e nel 2020.

2 Comments

  1. Il design contemporaneo sta andando alla deriva del minimalismo. Non amo le forme semplici e “fredde”, mi ricordano gli hotel o gli uffici. Preferisco l’arredamento originale, estremo (a volte) ma sempre carico di emozioni e passione. Un pò come quello della Droog. Qui in Italia abbiamo delle eccellenze come Sige Gold ad esempio (l’avete vista al Salone del Mobile?) che produce pezzi d’arredamento in stile neo barocco. Una sinfonia di colori e dettagli. Cosa ne pensate?

    • Il design in quanto frutto di un pensiero creativo non deve per forza essere “essenziale”. Oggi per fortuna il minimlismo sta tramontando a favore di una maggior libertà da parte del designer. Piuttosto sarebbe interessante capire se c’è ancora e dove sta è il confine fra design e artigianato, fra design e decorazione. E ancora: se la parola design, nato nella Bauhaus, può essere oggi utilizzata anche per certi giochi stilistici che lavorano più “sull’abito” dell’oggetto che sulla sua “essenza”.
      Noi non abbiamo preconcetti, ma queste domande restano nell’aria….

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