Forse non tutti si ricordano del movimento di design Alchimia. Ringraziamo allora i curatori della mostra “Alessandro Guerriero: al diavolo Alchimia!”, Cintya Concari e Roberto Marcatti, per averci dato l’opportunità di parlarne. Un’interessante mostra che si può visitare fino al 30 ottobre al Must (il Museo Storico) di Lecce.

Un’occasione da non perdere per chi passerà le vacanze estive in Puglia…

Il movimento Alchimia

Il movimento Alchimia fu fondato a Milano nl 1976 da Adriana e Alessandro Guerriero e vi presero parte leggende del design quali Alessandro Mendini, Ettore Sottsas, Andrea Branzi e Riccardo Dalisi. Non male, no?

Alchimia nasce nel cuore degli anni 70. Il design italiano era da poco arrivato alla ribalta internazionale e il mondo stava cambiando velocemente. Nascevano i primi computer, impazzava la disco music, la moda esprimeva una delle sue epoche più vivaci e creative… Il “consumismo” bussava alle porte, il marketing e la comunicazione stavano entrando sempre più negli uffici e nelle agenzie e si diffondeva con essi il mito dell’immagine aziendale.

Alchimia era un movimento che raggruppava designer dal carattere diverso, ma accomunati dalla voglia di cambiare il sistema del design, sull’onda del radicalismo rivoluzionario del ‘68. I suoi fondatori erano tutti grandi artisti e grandi sperimentatori, grandi visionari e grandi provocatori. Un gruppo di creativi che hanno aperto la strada a Memphis, altro movimento fondamentale del design italiano, fondato sempre a Milano nel 1980.

Alessandro Guerriero

La storia di Alessandro Guerriero si intreccia con questi periodi, questi artisti e questi movimenti. Partecipa alla fondazione della Domus Academy, celebre scuola di design milanese. Insieme ad Alessandro Mendini e allo studio fotografico Occhiomagico, realizza ben 24 copertine per la rivista Domus, tra l’82 e l’84. Nel 1988 fonda “Ollo, rivista senza messaggio. Un giornale di cento pagine non rilegate e non numerate e che contengono solo immagini.

L’esperienza di Alchimia termina nel 1992 e con essa il sogno che si portava dietro. Ma non l’esuberante creatività “alchemica” di Alessandro Guerriero che negli anni 90 è tra i fondatori della scuola Futurarium, poi diventata NABA, di cui sarà Presidente per anni.

Negli anni 2000 Guerriero si pdedica con la stessa passione e l’entusiasmo di sempre al volontariato e all’associazionismo, orientati all’autoproduzione.

Fonda, tra l’altro, la Cooperativa del Granserraglio presso il carcere di San Vittore di Milano e la scuola Tam Tam, scuola libera di progetto o del progetto liberato.

Tra i suoi progetti più recenti, ricordiamo Toyssimi e Ultra flying Objects, di cui abbiamo già parlato su Design Street). E ancora, Normali Meraviglie, del 2017 esposto alla Triennale di Milano e Sedie d’autore, risultato di un laboratorio di terapia della Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Le sedie, esposte al Salone del Mobile 2017 e progettate da Alessandro Guerriero, sono realizzati da persone con disabilità. La debolezza e la fragilità delle persone “diverse” diventano un valore aggiunto.

Se non è alchimia questa…

La mostra “Alessandro Guerriero: al diavolo Alchimia!” è organizzata in collaborazione con l’ADI di Puglia e Basilicata, che con il patrocinio del Comune di Lecce e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce.

Per info sulla mostra, potete guardare il sito: www.mustlecce.it

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